Insetticida in gravidanza (Imidacloprid e Acetamiprid)

L'esposizione a particolari insetticidi in gravidanza può avere effetti negativi sullo sviluppo del sistema nervoso del bambino. Da diverso tempo gli apicoltori evidenziano che l'utilizzo di particolari insetticidi sta causando la moria delle api e chiedono una drastica riduzione del loro uso, ora anche gli esperti dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) propongono un abbassamento dei livelli guida visti i potenziali effetti che ci sono anche sull'uomo. Tali sostanze potrebbero arrivare nella catena alimentare della donna attraverso frutta e verdura anche di tipo bio se nei campi circostanti si fa uso di pesticidi e insetticidi.

Uno studio giapponese del 2012 (Nicotine-Like Effects of the Neonicotinoid Insecticides Acetamiprid and Imidacloprid on Cerebellar Neurons from Neonatal Rats - DOI: 10 1371 / journal pone 0032432) aveva già evidenziato che i neonicotinoidi, Acetamiprid (ACE) e Imidacloprid (IMI), causano danni allo sviluppo cerebrale dei mammiferi. Uno studio più recente (Exposure to pesticides and the risk of childhood brain tumors - DOI 10 1007 / s10552-013-0205-1) evidenziava invece che l'esposizione dei genitori o dei bambini ai pesticidi (prima della gravidanza, durante la gravidanza e durante l'infanzia) contribuisce ad aumenta il rischio di tumori cerebrali infantili. In seguito anche alla revisione di altri dati, gli esperti chiedono la definizione di criteri a livello Ue che rendano obbligatoria la presentazione di studi sulla neurotossicità nella fase di sviluppo come parte integrante del processo di autorizzazione dei pesticidi.

Anche se attualmente sono ancora in corso ulteriori ricerche per fornire dati più affidabili sulla cosiddetta neurotossicità nella fase di sviluppo, i risultati ottenuti in altri studi sono sufficienti per chiedere l'abbassamento precauzionale di alcuni livelli guida per l'esposizione ammissibile ai due neonicotinoidi. Entrambe le sostanze incriminate sono presenti in insetticidi adoperati anche nel nostro Paese, l'acetamiprid si utilizza dal 2004.

I neonicotinoidi sono progettati per colpire il sistema nervoso centrale degli insetti, ciò nonostante sembra che il superamento di certi livelli possa esporre anche i bambini a tali sostanze influenzando lo sviluppo dei neuroni e delle strutture cerebrali associate a funzioni quali l'apprendimento e la memoria. A detta degli esperti le attuali linee guida potrebbero non essere sufficienti a salvaguardare dalla neurotossicità nella fase di sviluppo, per questo motivo i livelli dovrebbero essere ridotti.

Per quanto riguarda gli insetticidi a base di acetamiprid, la dose giornaliera ammissibile e il livello ammissibile di esposizione dell'operatore attualmente è di 0,07 mg/kg di peso corporeo al giorno (dose acuta di riferimento: 0,1 mg/kg), il consiglio è quello di ridurre il livello giornaliero di esposizione a 0,025 mg/kg. Per quanto riguarda gli insetticidi a base di imidacloprid, il livello ammissibile di esposizione dell'operatore e di di 0,08 mg/kg, un livello che dovrebbe essere portato a a 0,06 mg/kg di peso corporeo al giorno.

Insetticidi e pesticidi in gravidanza

Per quanto riguarda le abitazioni, quanto possibile è meglio cercare di tenere lontani gli insetti con metodi naturali: zanzariere per mosche e zanzare e le apposite trappole per formiche e scarafaggi. L'uso episodico e non abituale di polveri o spray non comporta comunque particolari rischi, quando gli si usa bisogna però ricordarsi di arieggiare bene la casa e, se si usano in cucina, avere l'avvertenza di tenere chiusi gli armadietti e lavare con cura i ripiani dove vengono preparati i cibi prima del loro riutilizzo.

Per quanto riguarda i pesticidi, una breve esposizione indiretta non è nociva. Un contatto prolungato e frequente è invece molto pericoloso. Devono quindi prendere le dovute precauzioni quelle donne che lavora in particolari fabbriche o abitano in zone agricole soggette a trattamenti con pesticidi.

Per quanto riguarda la verdura, anche se si sceglie quella bio, è bene lavarla con cura. Stesso accorgimento vale per la frutta, in questo caso un accorgimento in più lo si può prendere sbucciando anche quella frutta che si potrebbe mangiare con la buccia.

Source: Universal Online, 18-12-2013
http://www.universonline.it/_sessoesalute/salute/13_12_18_a.php